Siamo molto contenti di poter condividere con tutti voi la nascita di una nuova realtà pronta a mettersi a servizio delle parrocchie, dei giovani, delle famiglie e delle città nelle quali viviamo. Insieme ad alcuni amici e con il supporto di Marco e del consiglio del nostro Movimento, abbiamo deciso di dare vita ad un circolo culturale. L’idea getta le sue radici nell’eredità spirituale di mons. Pietro Margini, che ha suscitato la Comunità Familiaris Consortio, ma che è destinata e appartiene a tutta la Chiesa. Siamo mossi dall’intenzione di sostenere la vocazione educativa che già appartiene profondamente a tanti di noi e di invitare ad esplorare nuovi spazi di approfondimento e di confronto. L’intuizione che ci ha guidati nel percorso di fondazione del circolo culturale che oggi presentiamo è stata generata da quella passione educativa che tanti, e noi fra loro, percepiscono in tutto il suo fascino. Nel momento in cui si sceglie di compromettersi nella missione formativa appare però, in forma sempre più evidente, quella che Benedetto XVI chiamava “emergenza educativa” nella lettera alla Diocesi e alla Città di Roma scritta già sedici anni fa. Tutti noi vediamo gli effetti di questa emergenza che affrontiamo nel nostro ruolo di genitori, sacerdoti, insegnanti, allenatori ed educatori. È una constatazione che può rallentare entusiasmi o far flettere la tensione. Pensiamo che la constatazione di questa emergenza possa invece diventare un’occasione, un invito: fermarsi non per indolenza, ma a riflettere e ragionare. Cosa fare allora? Condividiamo appieno l'intuizione che il cardinale Ruini elaborò in occasione del 140º anniversario della fondazione del collegio arcivescovile San Carlo a Milano: non possiamo scaricare la colpa di questa emergenza sulla "frattura generazionale”. Non possiamo incolpare i giovani di non essere come "quelli di una volta” o gli adulti di avere rinunciato al loro compito educativo. Possiamo fare di meglio. Sempre il cardinale Ruini ha evidenziato gli elementi che hanno reso l'emergenza educativa "inevitabile": il relativismo, il nichilismo e quello che lui chiama naturalismo, ovvero la tendenza a ridurre l'uomo a un mero fatto naturale. Questa triade sta mutando inesorabilmente il concetto di uomo e, di conseguenza, la nostra idea di educazione è in crisi. C’è quindi bisogno di azioni concrete, ambito nel quale il nostro Movimento già opera con edificante generosità, e c’è anche bisogno di avviare una seria riflessione in ambito culturale affinché le nostre azioni e le nostre progettazioni possano rispondere in modo puntuale, efficace e aggiornato alle sfide educative. Vogliamo quindi rispondere all’invito che don Pietro faceva in modo profetico già quarant’anni fa quando diceva che “noi ci dobbiamo preoccupare d’aver la cultura, di avere una vera, completa, aggiornata cultura, perché più si sa e più si ama, più si sa e più si può servire, più si sa più si può testimoniare, più si sa e più si può evangelizzare”.
 In questo modo vogliamo essere cristiani di "azione e verità”, come ha chiesto più volte Papa Francesco. Per questo motivo abbiamo pensato di strutturare le nostre idee in un progetto concreto dando vita a un circolo culturale che abbiamo deciso di chiamare “Cultura Animi”. Il nome è stato frutto di un confronto interno, ispirato dalle parole di San Giovanni Paolo II …nella scelta della cultura l’uomo gioca il suo destino. (…) La cultura deve coltivare l’uomo e ogni uomo nell’estensione di un umanesimo integrale e plenario, nel quale tutto l’uomo e tutti gli uomini vengono promossi nella pienezza di ogni dimensione umana. La cultura ha il fine essenziale di promuovere l’essere dell’uomo e di procurargli i beni necessari allo sviluppo del suo essere individuale e sociale. Tutte le varie forme della promozione culturale si radicano nella “cultura animi”, secondo l’espressione di Cicerone, la cultura del pensare e dell’amare, per cui l’uomo si eleva alla sua suprema dignità, che è quella del pensiero, e si estrinseca nella sua più sublime donazione, che è quella dell’amore. L’autentica “cultura animi” è cultura della libertà, che sgorga dalla profondità dello spirito, dalla lucidità del pensiero e dal generoso disinteresse dell’amore. Fuori della libertà non può esserci cultura. In questi mesi quindi ci siamo confrontati, abbiamo pregato, abbiamo studiato e si è venuto a costituire prima di tutto un gruppo di amici. Vorrei presentarveli: Lorenza Barbieri, Fabio Bertolani, Silvia Cocchi, Severina Miselli, Raffaele Montanari, Maria Onfiani, don Luigi Orlandini, Paolo Piombini, Luca Pingani, Simone Ponticelli, Matteo Sorrentino, Margherita Tirabassi e don Matteo Tolomelli. In modo particolare ci siamo dotati di un organigramma:
SAMUELE ADANI - Presidente; RAFFAELE MONTANARI - Vicepresidente; MARGHERITA TIRABASSI - Segretario; PAOLO PIOMBINI - Tesoriere; SILVIA COCCHI - Consigliere; LUIGI ORLANDINI – Consigliere; Fatemi esprimere il mio particolare ringraziamento per la fiducia che mi è stata accordata; se ho accettato è solo a motivo del “dream team” che mi circonda; si tratta di persone con un bagaglio culturale ed esperienziale ben più nutrito e raffinato del mio e con delle capacità organizzative che permetteranno di realizzare grandi iniziative. Insieme a loro abbiamo scritto lo statuto e, come frutto del nostro dialogo, oggi possiamo presentarvi le iniziative già confermate per il prossimo anno associativo: il convegno: “Dignità intramontabile: prospettive etiche e antropologiche sul fine vita” che si terrà il 18/10. L’evento vedrà la presenza del nostro arcivescovo Mons. Giacomo Morandi insieme ad altri tre intellettuali di spicco: Prof. Stephan Kampowski (Pontificio Istituto Teologico "Giovanni Paolo II" per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia); Dott. Giacomo Rocchi (Corte Suprema di Cassazione); Prof. Marco Cesare Maltoni (Università degli Studi di Bologna); 
 Il 15 febbraio avremo la presentazione del libro “Senza vendette” del prof. Luciano Violante, già Ministro di Grazia e Giustizia e Presidente della Camera dei Deputati; 
 In maggio abbiamo organizzato un pellegrinaggio a Milano sulle orme di Sant’Agostino e la visita alla mostra di Cézanne e Renoir presso il palazzo reale. 
 Abbiamo voluto intitolare questo nostro primo anno associativo “Pellegrini di speranza” in piena continuità con il tema del Giubileo indetto dal Santo Padre e con quello scelto dal nostro Movimento. Trovate tutte le informazioni più dettagliate sul volantino che sarà distribuito nei prossimi minuti e sul nostro sito ccanimi.net Concludo sottolineando un punto che sta molto a cuore a tutti noi: questo circolo non è solo nostro, non l’abbiamo costruito a nostra immagine per realizzare ciò che importa a noi. Tanto meno vogliamo essere considerati coloro ai quali vengono delegate la riflessione e le proposte culturali. Al contrario siamo convinti che fare cultura sia possibile solo tramite un impegno condiviso. Per questo motivo vi chiediamo di pregare tanto per questa opera, di farci avere le vostre sollecitazioni, consigli e suggerimenti e di manifestare il vostro sostegno iscrivendovi al nostro circolo (qui fuori abbiamo lo stand). La vostra iscrizione rappresenta per noi un aiuto e un sostegno concreto che ci permetterà di realizzare tante opere. Grazie a tutti.

Pubblicato il 22 Giugno 2024